martedì 24 gennaio 2023

Ergonomia a fumetti

Lo scopo del progetto "Alfabetizzazione" in ergonomia è quello di comunicare ad un vasto pubblico una visione coinvolgente della Ergonomia, una scienza tanto trascurata quanto affascinante.

Da tempo Erberto Sandon, ergonomo cognitivo iscritto a SIE dal 2005, coltiva l'idea di utilizzare il fumetto, ed in particolare il fumetto Disney come strumento di divulgazione dell'ergonomia verso i più giovani. 

Dal Bricco Briccone di Paperino alla Caffettiera del Masochista del Professor Norman

Paperino e  il bricco briccone (pubblicato in Italia su Topolino libretto n. 439 del 26 aprile 1964  (Walt Disney - trama: Abramo Barosso, sceneggiatura: Giampaolo Barosso, disegni: Luciano Gatto), per esempio, è un divertentissimo racconto apparso tanti anni fa su Topolino, che spiega in modo divertente ma chiaro le tematiche legate alla usabilità degli oggetti, un tema della ergonomia cognitiva che ha il suo maestro nel Professor Donald Norman, autore del libro "La caffettiera del masochista" . Beh, che dire, c'è una straordinaria assonanza col titolo del racconto a fumetti, che parla appunto di un bricco per il caffè che causa molti problemi al protagonista Paperino.



(c)- Disney



La copertina che appare sulla copertina del libro (titolo originale "The Psychology of everyday things") è appunto una caffettiera che sembra progettata per fare del male a chi la usa. E' la metafora di tutti quegli oggetti mal progettati che risultano scomodi da usare, e talvolta persino pericolosi.


(c) - Disney


Il racconto "Paperino e il bricco briccone" ci mostra con esilarante ironia come oggetti "multifunzione" "pluriaccessoriati" possono complicarci la vita. La scena si svolge a Paperopoli, un mondo parallelo di fantasia popolato di anatre e altri animali da cortile, ideato dal genio creativo di Walt Disney.

Come non riconoscerci nelle nostre difficoltà quotidiane nell'affrontare certi oggetti di uso comune quali telefonini "smart", decoder satellitari, ed altri gadget tecnologici?  "Paperino e il bricco briccone" è davvero un bell'esempio di come l'ironia e l'umorismo possano, con straordinaria efficacia comunicativa, divulgare i temi cari ad una scienza trascurata come l'ergonomia.


(c).Disney

Nel racconto si pone anche in evidenza il linguaggio gergale, spesso contorto e poco chiaro, dei manuali d’uso, che dovrebbero chiarire come utilizzate il prodotto ma che spesso risultano comprensibili solo dopo avere imparato per altre strade ad utilizzare l'oggetto!


Il racconto di Paperino evidenzia le difficoltà d'uso degli oggetti mal progettati così ben descritte oltre vent'anni dopo dal Professor Donald Norman nel suo celebre libro "La caffettiera del masochista", ancora oggi considerato la "Bibbia" da tutti coloro che progettano secondo i criteri della ergonomia cognitiva e della usabilità.

 
(c) - Disney

Due parole sugli autori della storia Disney, i fratelli Barosso: Abramo Barosso era laureato In Ingegneria e Giampaolo ha frequentato il Centro di Cibernetica e attività linguistiche dell'Università di Milano.


Erberto Sandon,  Ergonomo Europeo Certificato - StudioSandon - SIE, Società italiana di Ergonomia, sezione Emilia Romagna

Ti interessa l'ergonomia ?
 
 Iscriviti al Canale Telegram @ergonomo
https://t.me/ergonomo



Iscriviti al canale Youtube
Comunicare l'Ergonomia

mercoledì 11 aprile 2018

Alfabetizzazione in ergonomia - Il Gruppo di Lavoro della SIE Emilia-Romagna




Durante  la riunione SIE E.R. del 21 novembre 2017 a Modena (presso l'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, UNIMORE) l'Ing. Erberto Sandon, già referente del Gruppo di Alfabetizzazione, attivo da alcuni anni nell'ambito della sezione Emilia-Romagna, indica la necessità di riavviarlo ed aggiornarlo con l'aiuto dei soci interessati a parteciparvi.

E' importante sottolineare che l'obiettivo (la “mission”) è quella di promuovere consapevolezza e interesse verso la cultura ergonomica e le attività della SIE, Società Italiana di Ergonomia e Fattori Umani, incrementandone la visibilità  a tutti i livelli.

Il risultato delle attività del gruppo di lavoro non dovrà quindi essere un corso di ergonomia, non dovrà formare esperti nel campo ma dovrà in modo accattivante e pervasivo stimolare attenzione sui temi ergonomici, il loro impatto sul mondo del lavoro e sulla società in generale (“raising awareness”).

Sono attivi i seguenti canali di divulgazione e comunicazione dell'ergonomia:

Ergonomia è su Mastodon (il social open-source decentralizzato)


https://www.youtube.com/channel/UCGCvJsymbFx7HfegAS946Cg
 "Comunicare l'ergonomia"

https://www.instagram.com/ergonomia_comunicazione/ 
ergonomia_comunicazione
 
 
https://www.facebook.com/ergonomiacomunicazione 
@ergonomiacomunicazione










mercoledì 14 novembre 2012

Per una possibile definizione di ergonomia

L’ergonomia può essere considerata una disciplina umanistica che si colloca in un ambito del sapere anche scientifico. L’imponderabilità delle teorie filosofiche e la ponderabilità del sapere scientifico (che si basa sul principio di quantificazione, metodo, quindi riproducibilità dei fenomeni) possono essere intesi come caratteri connotanti l’ergonomia letta nella sua complessità e vastità di aree di intervento.

Detto questo, è opportuno considerare l’ergonomia del pensiero come una disciplina umanistica che contiene in sé ramificazioni del sapere empirico e filosofico: e per diventare condotta umana non può che essere una forma di filosofia di vita centrata sulla relazione tra forma e sostanza.

Per  diventare un sapere collettivo, essa si deve basare su un pensiero simbolico, oltre che concreto, abitato da metafore-guida, un po’ come avviene nelle interiorizzazioni delle narrazioni mitologiche in grado di fotografare gli stati dell’essere. L’ergonomia del pensiero necessita pertanto di contenuti tecnici che illustrino le condizioni volte a garantire un benessere psicofisico della persona, entro gli ambienti di lavoro, per una corretta relazione tra produttività, sicurezza nel lavoro e salute, ma è anche una dimensione dell’essere improntata ad un’igiene di vita che è anche acquisizione di senso critico, capacità di lettura dei fenomeni, ricerca di equilibrio, armonia, ordine interiore.

A questi ultimi aspetti, meno palpabili rispetto a quelli tecnici, ma pure importanti, ci riferiamo, per definire l’ergonomia del pensiero una scienza dell’essere che non ha i caratteri della riproducibilità scientifica, bensì possiede i caratteri del metodo in grado di innescare buone pratiche di vita, migliorando spontaneamente il singolo, e di riflesso una collettività composta da individui interagenti, entro una forma di educazione permanente del sé, naturalmente condivisa. 

In questi termini l’ergonomia risulta a tutti gli effetti materia umanistica da trattare con processi di analisi e sintesi del pensiero, con tagli trasversali e interdisciplinari, in cui il dato empirico, quello tecnico, e quello filosofico, tra pensiero concreto e astratto, si intrecciano, riproducendo la natura fisica e metafisica dell’umano, e il legame, da sempre cercato, tra realtà e idealità.  

(L.Secchi, C. Giunchino)

martedì 10 luglio 2012

Ergonomia del pensiero



Alcune note di Loretta Secchi e Cesare Giunchino


L'ergonomia, scienza che mette in relazione uomo e lavoro stabilendo le regole che ne governano il rapporto, nel rispetto dei concetti di efficacia ed efficienza, può essere estesa nel suo significato come un lavoro sull'uomo, a partire dalla trasformazione che l'individuo può attuare su se stesso, al fine di maturare un pensiero di tipo ergonomico, quindi funzionale alle circostanze esistenziali indotte dalle esigenze di adattamento uomo/contesto.

Si potrebbe sostenere come l’ergonomia coinvolga l’essere nel suo complesso: dall’esperienza sensoriale alla percezione del sé, fino a spingersi in direzione della propriocezione e dell’assetto posturale richiesto in certe operatività. Come esiste una coscienza sensoriale che ci permette di acquisire consapevolezza della nostra collocazione nello spazio, così sussiste una coscienza del rapporto che possiamo instaurare con i contesti in cui viviamo e ci muoviamo.

Un'ergonomia del pensiero potrà per questo essere una forma di riconsiderazione del rapporto armonico dell'uomo con la sua interiorità, le sue funzioni produttive e quelle sociali.

Se esiste una interpretazione di ciò che è ergonomicamente corretto, allo scopo di alleviare e ottimizzare la vita lavorativa, sia in funzione della produttività, sia in funzione della qualità della percezione del lavoro, ecco che un assetto estetico ed etico della disciplina ci condurrà a riflettere su cosa significhi educare ogni progettazione ad una economia ergonomica fondata su una qualità del pensiero che è anche educazione estetica e disposizione alla pulizia ed essenzialità delle forme, quantità e qualità della produzione.

Tale concetto potrebbe confliggere con un orientamento consumistico e sociale per il quale la coerenza di progettazione ridurrebbe gli sprechi, andando così a compromettere l'invito al consumo di prodotti, tra i più disparati, in un clima di eterogeneità produttiva tale da creare disorientamento e ingenuità nelle scelte d'acquisto secondo il rapporto costo-qualità. In questo ambito inquinato dalla incoerenza e babele progettuale meriterebbero particolare attenzione le politiche sociali centrate sull’accessibilità e sull’abbattimento delle barriere architettoniche, culturali e sensoriali.

Eludendo per necessità, in questo frangente, la considerazione sociologica dell'impatto che l'ergonomia potrebbe avere se intesa come scienza volta a regolamentare la difformità produttiva, ed interessandoci piuttosto all'aspetto comunicativo ed educativo di tale disciplina, ecco che l'ergonomia dovrebbe essere presentata e illustrata come una materia olistica che correla discipline diverse ma non nettamente distinte.


Ergonomia come disciplina che pone in evidenza agganci con:

1) la filosofia del lavoro (etica)
2) l'estetica delle forme in relazione alla loro funzione
3) la funzione dell'oggetto in relazione all'uomo
4) il concetto di adattamento profondo da intendersi come educazione all'integrazione dell'uomo e delle forme e contenuti di dispositivi e sistemi operativi.

Educazione ed ergonomia: promozione della disciplina per le sue funzioni conoscitive incluse considerazioni del valore estetico, miglioramento dei comportamenti e delle intuizioni, esame delle funzioni produttive in relazione a una riduzione degli sprechi morali e materiali che in una cattiva o superflua conduzione del lavoro si creano.
Educazione all'esattezza e alla concentrazione mediante pratiche volte e sviluppare la precisione e la consapevolezza dell'azione.


L’idea di adattamento reciproco (uomo-oggetto) è un altro aspetto il cui contenuto riverbera nella sfera interiore dell’individuo: non esiste a priori alcuna condizione percettiva che possa essere universale, codificabile e propriamente spontanea, poiché ogni esperienza percettiva nasce da un nostro pregresso e presuppone un adattamento, ovvero un passaggio dall’estraneità alla familiarità.


Articoli correlati:
http://www.csedev.com/intellectual-ergonomics-thought-breaks/

lunedì 28 maggio 2012

Comunicare emozionando...

http://www.societadiergonomia.it/emilia-romagna/

Comunicare l'ergonomia: è di questo che si sta parlando in modo appassionato durante gli incontri del gruppo di lavoro della SIE (Società Italiana di Ergonomia) - sez. Emilia Romagna dedicati al progetto "Alfabetizzazione".

Durante l'incontro del 23 maggio presso l'ENEA di Bologna, Erberto Sandon ha proposto alcuni esempi di comunicazione "emozionalmente arricchita". Molti non riguardano direttamente l'ergonomia, ma sono indicati come esempio di come l'emozione e la creatività possano essere sfruttati nel processo di comunicazione.


IL DISEGNO -Youtube (Stefano Antonini)
Il bello della differenza Youtube (Bruno Bozzetto)
Humanscale ergonomics - Youtube
Time  - Youtube  (RSAnimate)
(dal video di Humanscale Ergonomics- Youtube)

Le slide sulla "comunicazione non convenzionale della cultura ergonomica" possono essere scaricate qui:
http://www.metrics.it/sie/

SIE, Società italiana di Ergonomia, sezione Emilia Romagna e StudioSandon

giovedì 24 maggio 2012

Comunicare l'ergonomia...

Comunicare l'ergonomia in modo non convenzionale, accattivante, emozionalmente coinvolgente. E' l'obiettivo che persegue il gruppo Alfabetizzazione di SIE Emilia Romagna con l'intento di realizzare una proposta formativa-comunicativa-educativa indirizzata ai ragazzi della scuola secondaria superiore ed al primo anno dell'università.
Durante la riunione di gruppo del 23 maggio a Bologna, Erberto Sandon di Metrics ha presentato al gruppo alcune proposte di contenuti, e alcuni esempi di comunicazione...emozionalmente arricchita.
Quanto ai contenuti si sono introdotti i temi della ergonomia cognitiva e della usabilità. Per quanto riguarda il  format si è spaziato dal fumetto, all'animazione, a riprese video con attori e tecniche teatrali (comedic approach),  a disegni accompagnati da narrazione con il condimento di accompagnamenti musicali.

LA CAFFETTIERA DEL MASOCHISTA....24 anni prima di D. NORMAN
L'ergonomia cognitiva e l'usabilità sono temi di grande attualità se consideriamo che sempre più spesso ci troviamo a fare i conti con oggetti spesso inutilmente complessi e talvolta mal progettati che impattano in modo negativo sul nostro benessere psicofisico.
In modo particolare con oggetti 'multifunzione" con prestazioni spesso non necessarie che ci creano problemi anzichè risolverli.
Donal Norman con il suo celebre libro "The psychology of everyday things", pubblicato in Italia con il titolo "La caffettiera del masochista" tratta proprio del disagio causato dagli oggetti complicati o mal progettati che ci complicano la vita. La copertina della prima edizione italiana sottotitolava "Psicopatologia degli oggetti quotidiani".  La metafora grafica utilizzata in copertina è un bricco di caffettiera che sempra progettato proprio per fare del male a chi la usa.

Parlando di modi non convenzionali per divulgare i temi e i contenuti della scienza ergonomica  Sandon ha osservato come ben 24 anni prima di Donald Norman un divertentissimo racconto a fumetti pubblicato in Italia su Topolino libretto n. 439 del 26 aprile 1964  (Walt Disney - trama: Abramo Barosso, sceneggiatura: Giampaolo Barosso, disegni: Luciano Gatto) venivano anticipati i temi del disagio causato dalla non-ergonomia dei prodotti, e proprio facendo riferimento ad un oggetto d'uso quotidiano come il bricco da caffè!.
(c)- Disney
Il racconto "Paperino e il bricco briccone" ci mostra con esilarante ironia come oggetti "multifunzione" "pluriaccessoriati" possono complicarci la vita. La scena si svolge a Paperopoli, un mondo parallelo di fantasia popolato di anatre e altri animali da cortile, ideato dal genio creativo di Walt Disney.
Ma come non riconoscerci nelle nostre difficoltà quotidiane nell'affrontare certi oggetti di uso comune quali telefonini "smart", decoder satellitari, ed altri gadget tecnologici?


Il racconto introduce tra l'altro molti temi cari all'ergonomia cognitiva, incluso il linguaggio gergale spesso utilizzato in molti famigerati manuali d'uso, che spesso risultano decifrabili solo dopo avere appreso per altre strade l'uso del prodotto. Oggi poi, artefatti cognitivi come le pagine web di alcuni siti internet ci sfidano con gergalità del tipo "skip intro",  " downolad del plugin",  "best  viewed with MSIE ver xx.yy", "accetta i cookie",...

(c)- Disney


 "Paperino e il bricco briccone" è davvero un bell'esempio di come l'ironia e l'umorismo possano, con straordinaria efficacia comunicativa, divulgare i temi cari ad una scienza trascurata come l'ergonomia.

(c) - Disney


Erberto Sandon - StudioSandon - SIE, Società italiana di Ergonomia, sezione Emilia Romagna

Ti interessa l'ergonomia?

Ergonomia è su Mastodon (il social open-source decentralizzato)

mercoledì 9 maggio 2012

Ergonomia, Obiettivo Alfabetizzazione: si dia il via allo spettacolo!

Tratto dall’articolo “Obiettivo alfabetizzazione”di Erberto Sandon*, Giorgio Cavassi**
(*) METRICS S.r.l. (socio SIE sezione Emilia Romagna e membro del Gruppo di Lavoro Alfabetizzazione)
(**) FAENTIA CONSULTING S.r.l. (membro del consiglio direttivo SIE, Presidente della sezione Emilia-Romagna)

Abstract
Il ruolo dell’Ergonomo ed in generale la cultura ergonomica appaiono grandemente trascurate a livello nazionale. Il nuovo consiglio direttivo di SIE (Società Italiana di Ergonomia) ha costituito un certo numero di Gruppi di Lavoro con l’intento esplicito di avviare un progetto di sviluppo che mira a restituire a SIE il suo ruolo di punto di riferimento.
Nel corso della sua prima riunione del 30 novembre 2010 il nuovo consiglio direttivo di SIE ha avviato la costituzione dei Gruppi di Lavoro e delle Aree Tematiche, per incentivare tutti i soci ad essere parte integrante di un progetto volto al rafforzamento e alla divulgazione dell’Ergonomia sul territorio nazionale.
  • Gli otto gruppi di lavoro individuati copriranno le seguenti tematiche: 
  • Formazione e Certificazione 
  • Revisione dello Statuto 
  • Certificazione dei Prodotti e dei processi produttivi 
  • Comunicazione- Rapporti con le altre Società scientifiche 
  • Rapporti con gli Enti di Ricerca 
  • Rapporti con le Associazioni di Impresa e le associazioni dei consumatori 
  • Alfabetizzazione 
Congiuntamente ai gruppi di Lavoro sono state individuate le seguenti Aree Tematiche: Design for All, Ergonomia e Sostenibilità, Ergonomia e Sanità, Ergonomia Cognitiva, Ergonomia e Sicurezza sul Lavoro.
Il Gruppo di Lavoro denominato ”Alfabetizzazione” è stato affidato alla sezione SIE Emilia-Romagna la quale ha già messo a punto un progetto che prevede di concludere i lavori nella primavera del 2013.
Partendo dalla constatazione che l’Ergonomia in Italia non gode della meritata visibilità, il Gruppo di Lavoro si propone di promuovere e rilanciare l’Ergonomia, e più in concreto la SIE, attraverso un processo di sensibilizzazione, di educazione e di comunicazione.
Obiettivo centrale è la realizzazione di uno strumento di supporto alla attività di alfabetizzazione.
Organizzazione e metodologia 
La sezione SIE Emilia-Romagna, cui è stato affidato il gruppo di lavoro “Alfabetizzazione”, si è posta l’obiettivo di realizzare nell’arco di circa due anni uno strumento accattivante ed innovativo a supporto della divulgazione e del rafforzamento della cultura ergonomica nel mondo. Questo perché l’Ergonomia è un sapere ed una cultura che si presta elettivamente ad essere trasmessa e comunicata con l’utilizzo di forme innovative e non tradizionali.
In particolare sfruttando tutte quelle metodologie emergenti che sfruttano la stimolazione emozionale per rinforzare e catalizzare la comunicazione e l’apprendimento. Accanto quindi ai supporti classici (documentazione scritta,depliant, opuscoli, brochure) potranno essere utilizzati strumenti più vivaci ed attraenti quali:
  • grafica creativa 
  • produzioni multimediali 
  • videoclip di formatori/comunicatori 
  • presentazioni ed eventi in-sito di durata variabile presso strutture sia educative che aziendali (con l’utilizzo di attori-formatori - oramai noti col neologismo “formattori”. 
Quest’ultima è una forma di comunicazione/formazione straordinariamente efficace che sfrutta voce-corpo ed emozione e che trova ampia applicazione in contesti molto diversi: dalla scuola dell’infanzia alla formazione manageriale in azienda (vedi esperienze di Teatro di Impresa). In effetti l’uso di tecniche teatrali in ambito formativo ed aziendale, introdotto nel 1984 in Canada col nome di “Thèâtre d’entreprise “appare estremamente efficace nel veicolare l’informazione verso i destinatari.
Esso impiega i mezzi fortemente coinvolgenti tipici del mestiere dell’attore per arricchire emotivamente la comunicazione e rafforzarne così la ricezione e ritenzione da parte dell’ascoltatore.
Allo stesso modo e con le stesse finalità saranno utilizzate anche le capacità espressive di grafici e vignettisti.
E sarà un grande spettacolo!